W. A. Mozart
Divertimento per archi n. 2 in sib maggiore KV 137
Andante
Allegro di molto
Allegro assai
F. J. Haydn
Concerto per organo in do maggiore Hob.XVIII:1
Allegro moderato
Largo
Allegro molto
Concerto per organo in fa maggiore Hob.XVIII:7
Moderato
Adagio
Allegro
B. Bartók
Divertimento per orchestra d’archi Sz.113 BB.118
Allegro non troppo
Molto adagio
Allegro assai
Progetto in collaborazione con Maria Grazia Amoruso e l’Associazione Giorgio Questa. L’organo è stato concepito e interamente costruito dal concertista genovese Giorgio Questa fra il 1962 e il 1966 costituisce uno strumento unico a livello europeo. E’ realizzato con 491 canne interamente in legno, con trasmissione meccanica, somiere ispirato ai modelli di Eugenio Casparini, completamente smontabile e trasportabile in 29 casse di legno espressamente costruite dal Maestro. Le canne sono realizzate in pino di Svezia e castagno francese: l’organo, rinascimentale, ha peraltro sonorità molto simili a quelle di organi con canne metalliche in stagno, con un timbro estremamente brillante. Ha un ripieno esteso alla XXIX, due flauti uno in ottava e l’altro in duodecima, un fiffaro e un cornetto intercambiabili. E’ uno strumento con tastiera a quattro ottave e pedaliera a 25 note. La potenza dell’organo è notevole, assimilabile a quella degli organi da cantoria, con una timbrica di notevole pregio. Giorgio Questa fu protagonista di molteplici concerti ad alto livello in ambito italiano ed europeo: trasportava personalmente lo strumento con un furgone che aveva chiamato “Girobalda”. Egli montava e accordava completamente lo strumento in circa 6 ore. Lo strumento fu inaugurato a Genova nel 1966, presso l’Oratorio di San Filippo. A distanza di 13 anni dal precedente intervento parziale di restauro, oggi lo strumento richiede importanti interventi di manutenzione, principalmente al complesso delle canne. Lo strumento è da qualche tempo oggetto di studio da parte di un team di ricercatori genovesi che ha affiancato l’Associazione Giorgio Questa, con l’intento di caratterizzare l’organo dal punto di vista geometrico, vibratorio e acustico. Infatti non si dispone di una documentazione oggettiva in tal senso: le sole informazioni sono legate alle registrazioni di concerti e quindi in grado di soddisfare più esigenze soggettive e interpretative che di fornire riscontri oggettivi su base sistematica.